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Riconoscere i tessuti

 

 

Ogni indumento, così come i complementi tessili per l'arredo, dovrebbero essere muniti di etichetta che ne indica la composizione come prevede la legge e ne suggerisce i vari metodi di lavaggio, con relative indicazioni di candeggio e stiratura. Conoscere i simboli e seguire le indicazioni riportate è la prima regola quando si procede alla smacchiatura.

Regole fondamentali

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In ogni caso, prima di intervenire su qualsiasi capo di guardaroba o di arredo tessile, è bene eseguire una prova.

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Per provare la solidità dei colori nei tessuti lavabili ad acqua, procedere su una parte nascosta (per esempio oli), imbevendola con acqua saponata dopo aver appoggiato il capo su un panno o su carta assorbente. Dopo qualche minuto tamponare con uno straccio di cotone. Se la tinta viene via, è preferibile non insistere.

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Non stirare il tessuto vicino alla macchia è una regola basilare: la temperatura del ferro può fissare lo sporco in modo addirittura indelebile.

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I capi che riportano sull'etichetta la scritta "lavare a secco" dovrebbero essere affidati, anche per la smacchiatura, esclusivamente a una buona lavanderia.

Intervento di emergenza

eliminare con uno straccetto pulito il prodotto rimasto in superficie sul tessuto;

tamponare ripetutamente, se si tratta di liquido con un panno assorbente fino a quando sarà del tutto assorbito (se si è costretti ad usare fazzoletti di carta perché al momento sprovvisti d'altro, tamponare delicatamente facendo attenzione a non strofinare poiché tendono a lasciare residui di peluria difficile da rimuovere);

cospargere di talco o saponeria (bene anche farina e crusca) se si tratta di grasso o di unto;

sciacquare, se la macchia non è grassa, con acqua a temperatura ambiente (solo se il tessuto è lavabile) per rimuoverla mentre ancora fresca. Anche se la rimozione non sarà completa, il danno maggiore sarà evitato e il processo di diluizione ottenuto con acqua (attenzione, non usarla mai calda in questa fase di emergenza!) faciliterà l'intervento successivo.

Se manca l'etichetta

Se per qualche motivo l'etichetta si è smarrita occorre però saper riconoscere, a grandi linee, il tessuto. L'operazione non è affatto facile. Al di là dei naturali, di fibra animale o vegetale, più facilmente riconoscibile gli altri sono in genere "tratti" in modo ormai così sofisticato da non essere facilmente identificabili, se non da chi è veramente esperto. Intervenire sui diversi tessuti nel modo più corretto non è sempre facile: in mancanza di certezze, è molto meglio rivolgersi alla lavanderia, sia per il lavaggio che per una semplice smacchiatura.

 

 

fibre vegetali (cotone, lino, juta)

 

fibre animali (lana e seta)

fibre artificiali e sintetiche (nylon, acetato, viscosa)

 

SI: solventi, acidi, acqua ossigenata, ammoniaca, purché diluiti. Candeggina per capi bianchi o resistenti.

 

NO: all'uso della candeggina (se non quella specifica) per tutti i capi colorati

SI: acido acetico diluito o aceto bianco, acqua ossigenata diluita (da usare con precauzione sui colorati)

 

NO: all'uso della candeggina

SI: trielina, benzina, alcool, acquaragia.

 

NO: acetone, aceto puro, acidi forti e cloro.

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